Il manager, il business ed il cane che conosceva il karate

Il manager, il business

Tempo fa ho partecipato ad un incontro, fra managers d’azienda, dedicato al mondo dell’e-business ed alla evoluzione, o involuzione, che lo stesso stava subendo a causa delle numerosi problematiche internazionali in atto.

Durante la serata, il cui tema mi stava molto a cuore, alcuni particolari che prima di allora non avevo mai osservato con attenzione hanno suscitato in me contrastanti sensazioni che qui voglio condividere. Relatori e managers vari, chiamati di volta in volta sul palco ad esprimere le proprie impressioni sulla natura del problema e su come traghettare questo infausto periodo fino a momenti di maggiore tranquillità, mostravano uno straordinario impegno nel fotografare lo status quo di crisi del mercato con toni ed atteggiamenti assolutamente “positivi” e “tranquillizzanti”, con voci suadenti e camomillose. Persino le slide, che di volta in volta si sostituivano sullo schermo gigante, apparivano addirittura “allegre”.

Il culmine di questa straordinaria ondata di positività è stato raggiunto quando l’amministratore delegato di una importante webagency ha definito il momento della propria azienda (-45% di fatturato e licenziamenti per oltre il 50% del personale) come, e cito testualmente, “un atterraggio di fortuna ben riuscito” mentre a me appariva come un vero e proprio “disastro aereo”.

A questo punto sono iniziati i miei problemi.

Inizio intermezzo.

Purtroppo fin da quando ne ho memoria, soffro di un “disturbo” che mi consente, pur vivendo con attenzione quello che mi accade intorno, di uscire dal mio corpo e vedere la scena che vivo in quel momento da un’altra angolazione, in altri casi invece visualizzo con la mente scene di film dove gli attori si esprimono o si atteggiano in modo molto simili a quanto vedo in quel momento (di questo stesso problema soffriva il protagonista di una famosa serie TV americana intitolata “Dream On”). Per completamento delle informazioni devo inoltre inserire nel contesto il mio cane. Uno splendido bassotto standard fulvo a pelo raso di nome Carrucola e che, come penso tutti i cani agli occhi dei loro padroni, ritengo sia semplicemente splendido. I motivi per cui lo ritengo così eccezionale sono tanti, vuoi per la forma tipica dei bassotti, vuoi per le orecchie lunghe, non lo so, ma è veramente speciale ed a volte mi basta osservarlo giocare per alcuni minuti appena rientro a casa per accantonare tutti gli stress del lavoro e provare una sorte di piacere e rilassamento mentale (il nome indica proprio la sua capacità di tirarmi su il morale).

Proprio osservandolo ho notato che quando dorme, unica razza che dorme completamente a pancia in su, assume alcune posizioni veramente ridicole che ricordano quella fetale, quella del wurstel in padella, quella più classica a ciambella ad altre ancora che però, con il conforto di un amico esperto karateka, ricordano incredibilmente alcune posizione base del #Karate Shotokhan.

Fine intermezzo.

Ancora immerso nella parole di quello stesso stesso manager, e con la mia mente che insisteva a mostrarmi mondi lontani ho avuto una sorta di illuminazione spirituale e per un momento ho percepito interamente l’enormità della mia stoltezza; come ad un cieco a cui viene restituita la vista mi era finalmente tutto chiaro ed evidente: quel managers CONOSCEVA REALMENTE IL SUO BUSINESS. Se infatti conosci abbastanza termini per poter parlare del momento di una azienda che perde oltre il 45% del proprio fatturato e che licenzierà oltre il 50% del proprio personale nell’anno in corso, definendolo “un atterraggio di fortuna ben riuscito”, ottenendo il plauso dei colleghi, non importa la realtà, importa esclusivamente la capacità di descriverla, ed immediatamente mi è stata chiara un’altra rivelazione, ancora più incredibile: IL MIO CANE CONOSCE REALMENTE IL KARATE !

Ora non me ne vogliano coloro che si riconosceranno in queste mie poche righe e che, forse con un pizzico più di umiltà, potrebbero imparare a descrivere la realtà con più ….. realtà. E per l’amor di Dio non me ne vogliano nemmeno i maestri di karate che improvvisamente sono venuti a conoscenza della esistenza di un collega canino; la mia è pura provocazione. Nulla di più, non è mio desiderio, ne ritengo di avere le capacità per insegnare nulla a nessuno. Il mio scopo è provocare una reazione e spero di avercela fatta.

Addendum: Recentemente ho sentito nuovamente lo stesso amministratore delegato del quale faccio più volte riferimento, il quale mi raccontava di aver partecipato ad un company kick-off meeting durante il quale aveva avuto modo di pronunciarsi in merito a nuove tecniche di knowledge management applicato alla PA e degli EP implementati negli ERP aziendali a favore del conseguente successo in termini di CS. Incredibile vero ?

Per vostra conoscenza e mio piacere, il mio cane Carrucola, in questi giorni nei quali non posso accudirlo adeguatamente, è ospite presso una splendida pensione nel bergamasco dove se la sta godendo un sacco in mezzo a tanti suoi simili, ma se per voi è più credibile, è impegnato nel conseguire un master sull’utilizzo delle tecniche a mano aperta e l’uso del ki come arma di difesa.

Anche questo è incredibile. Ma sarà vero ?